avril 2024
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Fondazione Villa dei Cedri Tensy-Dome, Bellinzona

TECNICA DELLE FUNI METALLICHE / INVOLUCRO DELL'EDIFICIO

Tensy-Dome è un progetto particolare, particolare anche il suo inserimento ambientale e particolare vuole essere di conseguenza anche questa presentazione! Quattro punti di vista differenti: promotore, architetto, ingegnere e costruttore parleranno del progetto, probabilmente seguendo una linea poco coordinata e rischiando magari di riproporre dettagli o informazioni più o meno variati come fossero un leitmotiv. Lo scopo non è naturalmente quello di tediare il lettore ma piuttosto quello di offrire, come anticipato, quattro punti di vista differenti. Speriamo di esserci riusciti!


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Storia del progetto
di Tiziano Ferracini –
Fondazione Villa dei Cedri
L'Associazione degli Amici di Villa dei Cedri nasce nel dicembre del 1990, ossia 5 anni dopo l'apertura del Museo, quando venne spontanea l'idea di offrire un supporto che non fosse quello istituzionale del Comune all'attività della Galleria d'arte. Alla fine del 2007, l'Associazione cambia i suoi statuti e diventa Fondazione. Appare sempre più evidente la necessità di avere spazi più ampi sia per l'apparato dirigenziale, sia per quello espositivo. La Villa, di stile ottocentesco, è sempre stata adibita ad abitazione privata, fino al momento dell'acquisto da parte del Comune di Bellinzona e non ha subito sostanziali cambiamenti (oggi è monumento protetto). Durante la presentazione delle mostre non esiste pertanto uno spazio per accogliere i visitatori in occasione di vernissage e/o aperitivi. La Fondazione ha quindi affidato all'architetto Broggini l'incarico di studiare uno spazio che potesse sopperire a questa mancanza e nel contempo offrire al pubblico, alle associazioni, alle aziende e ai privati una struttura in cui svolgere attività culturali, ricreative e di socialità. Non da ultimo, la superficie interna che può ospitare almeno 80 posti a sedere e più di cento in piedi, servirà per le scolaresche in visita al Museo. La scelta del luogo di edificazione ha comportato diverse riflessioni concernenti gli aspetti paesaggistici e l'inserimento nel comparto della Villa. Il Municipio e l'Ufficio cantonale dei beni culturali hanno dato la loro approvazione, ritenendo il progetto valido per il suo scopo e la sua collocazione. La Fondazione, con un notevole sforzo finanziario andato ben al di là delle prime previsioni, ha così voluto esporsi all'esterno della Villa, con un'opera che va vista non solo sotto l'aspetto di una particolare architettura ma anche come opera d'arte moderna. Con questo progetto, abbiamo voluto portare un soffio di novità che potesse aggiungersi alle opere contenute nel museo: infatti la tensostruttura può essere ammirata in un contesto artistico, per la sua leggerezza, per l'intrecciarsi di rami metallici che confluiscono ritmicamente sostenendosi l'un l'altro. È un'opera che definirei ardita, che poggia su studi architettonici e ingegneristici di avanguardia, motivo di interesse non solo da parte del pubblico che frequenta il Museo e il parco, ma anche da parte di specialisti.